Mental Health Awareness Month:
Non siate severə con voi stessə
“Fantastico, un altro articolo sul benessere mentale!” si dirà probabilmente qualcuno. Vero è che la salute psicologica è un tema sempre più presente nei giornali, nei social network, nella nostra vita. Purtroppo è anche vero che, se questo tema è così presente, è perché c’è un gran bisogno di parlarne.
Questo mese è stato il Mental Health Awareness Month, un mese dedicato alla condivisione delle difficoltà e alla promozione di risorse per il benessere psicologico. Il mondo di oggi non aiuta affatto il benessere mentale dei suoi abitanti: tra crisi climatica, mancanza di lavoro stabile, pandemie e lockdown, diventa difficile alimentare le speranze per un futuro roseo.

Pazzesca illustrazione di @aboringaslife
Per quanto riguarda chi è già inserito in un contesto lavorativo o di studi avanzati, la situazione non sembra certo migliore. Uno studio del 2019 nel Regno Unito, ha evidenziato che tra 50,000 dottorandi intervistati l’86% mostra segni di disturbo d’ansia generalizzata ben più marcati della popolazione generale. “Ok, ma il dottorato è stressante per sé..” Sì, ma nella popolazione generale i dati sono ugualmente preoccupanti. Nel mondo, il suicidio è ormai la quarta causa di morte di persone tra i 15 e i 29 anni. Nei paesi europei, il 27% della popolazione tra i 18 e 65 anni è andato incontro ad almeno un episodio di disturbo mentale (ansia, depressione, disturbi alimentari, etc) nel 2018. E purtroppo, è molto probabile che la percentuale sia ancora più alta, in quanto molte persone non si sentono libere di ammettere di non stare bene. Perché questo succede? Ci sono diversi fattori che influenzano una mancanza di ricerca di aiuto per il benessere mentale.
Condizionamento della società e dell’ambiente circostante
Nonostante tra 1005 intervistati italiani nel 2019 il 40% si sia rivolto a un* psicolog* almeno una volta, solo una minima parte d’essi ha ammesso di averne parlato con altre persone. Questo evidenzia come le persone con difficoltà psicologiche facciano fatica a chiedere aiuto alla loro cerchia sociale. Esiste infatti ancora un pesante pregiudizio della società sulla salute mentale. Per non parlare del mondo lavorativo, dove gli standard di produttività non lasciano alcun spazio alla riflessione sul benessere psicofisico dei dipendenti.
Ostacoli nel sistema di supporto psicologico
Facciamo però finta che questi ostacoli “ambientali” non esistano; saremmo tutti dall* psicolog* allora? Non è facile rispondere a questa domanda. Spesso infatti siamo riluttanti ad affrontare il processo di ricerca e scelta di un* psicolog*/psicoterapeuta/psichiatra, in quanto il processo in sé prende energia e soldi. E anche se trovassimo la persona giusta, dobbiamo poi fare i conti con il costo delle sedute, spesso non facilmente sostenibile da studenti o da chi è in difficoltà economiche.
Come superare, parzialmente, questi ostacoli? Dal 2011, è possibile detrarre le spese di psicoterapia (anche senza prescrizione) nella dichiarazione dei redditi. Inoltre, con il nuovo decreto Milleproroghe è arrivato il Bonus Psicologo, un contributo di massimo 600€ fruibile in base alla fascia ISEE di appartenenza. Sarà uno dei soliti palliativi all’italiana? Lo scopriremo presto.
Da dove iniziare per il proprio benessere mentale?
La prima e più importante soluzione se si sente di far fatica a trovare serenità, soddisfazione e motivazione, è quella di cercare aiuto. Sia nella propria cerchia di persone fidate (se esistono), sia attraverso una terapia psicologica adeguata. Ovviamente, ogni psicolog* o psichiatra avrà il suo metodo personale (ad esempio psicoanalisi, mindfulness, etc). Sta ad ognuno di noi capire quale sia il metodo più adatto alla situazione in cui siamo; vedere professionisti con approcci diversi potrebbe in un primo tempo aiutarci a capire cosa si adatta di più a noi. L’aiuto di un* espert* è fondamentale per capire i propri schemi mentali e come aggirarli. Spesso, chi ci dice che chiedere aiuto è da deboli, è esattamente colui o colei che ha più terrore di affrontare i suoi demoni. L’utilità dei video e libri del cosiddetto “self-help” è invece ancora dubbia. Ho sentito spesso persone lamentarsi dei video stile “Cambia la tua vita in 10 passi” o “Come uscire dalla depressione” o ancora “I 5 consigli per avere successo”. Invece che riuscire a migliorare lo stato mentale, questi approcci fanno cadere nello sconforto e nella paura di non essere capaci di seguire un piano o di “avere successo”.Ogni persona ha infatti il proprio unico e speciale modo di rompere con i propri schemi, di comprendere e superare i propri traumi. Personalmente, mi aiuta molto sentire storie di altre persone che affrontano piccoli e grandi problemi e ne parlano senza paura di giudizio. Mi aiuta a capire che non sono sola al mondo, e che ogni difficoltà è superabile se ci crediamo e se abbiamo il supporto non-giudicante di altre persone.
Inoltre, banale ma vero: trovate ciò che vi fa sentire VIVI/E. Che siano i gatti, lo sport, la fotografia, i viaggi… prendete il tempo, fate lo sforzo di dedicare parte della vostra giornata a queste attività. Non dovete avere successo, essere bravi in qualcosa. L’obiettivo è, solo e semplicemente, divertirsi.
Infine, se le vostre difficoltà derivano da problemi pratici che vi sembrano insormontabili, potete ricorrere a risorse come Futura. Futura permette di trovare specialisti in ogni campo, senza i soliti costi eccessivi dei privati e con il supporto professionale che vi meritate.
Mi raccomando, qualsiasi problema stiate affrontando, non siate severə con voi stessə, prendete questa situazione come un’occasione di imparare e conoscervi. Chiedete aiuto, non stancatevi mai di cercare e di trovare persone che vi sappiano ascoltare.
Tanti abbracci e coraggio per questo viaggio durissimo e magnifico
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Autrice: Sara Simula, Mentor nella Categoria Ricerca
Riferimenti:
- https://www.who.int/campaigns/world-mental-health-day
- https://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/mental-health/data-and-resources
- https://www.mariangelaromanelli.com/2017/11/21/psicoterapia-rimborsabile/
Podcast e altre risorse utili:
- Podcast “Yeah No, I’m Not OK” di Diane Guerrero
- Podcast “Change ma vie”, di Clotilde Dousulier
- Video “Isolation is the dream-killer, not your attitude” di Barbara Sher (TEDxPrague)
- Youtuber “Struthless”
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