Pride Month: Un vaccino contro l’odio
Questo articolo è dedicato al Pride Month, alla sua celebrazione, alla sua esaltazione e al suo splendore. Abbiamo scelto di scrivere questo articolo alla fine del mese dedicato all’orgoglio LGBTQIA+ per ribadirne l’importanza e la necessità di estenderne l’impatto oltre i confini dell’hic et nunc e del rainbow washing.
Il mese di giugno non può e non deve essere l’unico momento dell’anno in cui i colori trionfano sull’orrore delle discriminazioni. L’unico mese in cui al grigiore della normalizzazione delle violenze si sostituisce il brio dell’arcobaleno, della musica e delle feste.
Giugno deve rappresentare un punto di partenza per ribadire l’orgoglio della propria dignità e del proprio valore, nell’essere tuttə riconosciutə, vistə, rispettatə sempre, indipendentemente da quante bandiere colorate sventolano.

Illustrazione incredibile della fantastica @azzurroscuro
La storia del Pride
Perché il Pride si festeggia proprio in giugno?
Nella notte tra il 27 e il 28 giugno del 1969 le forze dell’ordine (o meglio di repressione) della città di New York irrompono con una retata nel locale Stonewall Inn, lo spazio di espressione per eccellenza della comunità omosessuale neyworkese. Le persone presenti protestano e reagiscono verbalmente e fisicamente a questa irruzione politica di spazi e pratiche, dando vita ai conosciutissimi “moti di Stonewall”. Se da un lato questi moti finiscono con l’arresto dellə manifestantə, dall’altra danno vita ad una rigogliosissima storia di celebrazioni e rivendicazioni che vanno sotto il nome di Pride. Da New York, Los Angeles e San Francisco, le manifestazioni dilagano in tutto il mondo arrivando anche in Italia, a Sanremo, il 5 aprile del 1972.
Approdano poi a Torino, Pisa, Palermo e nel 1994 a Roma con una marcia a cui partecipano oltre diecimila persone. Evento ripetuto nel 1995 a Bologna, nel 1996 a Napoli, nel 1997 a Roma e Venezia. L’8 luglio del 2000 nel World Pride di Roma si stima la partecipazione di 500,000 persone. Dal 2014 i Pride non sono più solo eventi nazionali, ma anche regionali e locali. Sono previsti eventi itineranti, da giugno ad agosto, su tutto il territorio nazionale. Affinché l’Onda Pride possa raggiungere ogni terreno e far germogliare i semi dell’inclusione, dell’accettazione sociale e dell’auto-accettazione.
Il Pride ad oggi non è solo un giorno, ma un mese, di manifestazioni pubbliche aperte a chiunque. L’intento è rivendicare politicamente la propria identità ed il proprio orientamento sessuale. Un’occasione preziosa per unificare celebrazione e attivismo, per le rivendicazioni dei diritti e di legislazioni più tutelative e meno discriminatorie delle persone LGBTQIA+.
All’ordine del giorno in Italia c’è il sostegno al Ddl Zan per il contrasto all’omolesbobtransfobia ancora bloccato al Senato. Una legge proposta da Alessandro Zan del Pd, il cui nodo principale è l’ampliamento del reato 604 bis del codice penale: prevede infatti tra i motivi di discriminazione e violenza razziale etnica e religiosa anche quelli fondati sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, o sulla disabilità.
La situazione in Italia è allarmante
Ogni anno l’Arcigay pubblica, in occasione del 17 maggio, un report che censisce i casi di violenza a stampo omotransfobico: sono uno ogni tre giorni, per un totale di 120 casi. Sono numeri che emergono dalla rassegna stampa italiana, cioè casi denunciati e resi notiziabili. Il numero è ovviamente “un’approssimazione al ribasso” ma spiega molto delle forme e dei meccanismi di violenza e discriminazione sempre più sistemici e sistematici.
Violenze e discriminazioni che si esprimono con linguaggi e discorsi sempre più crudi e ingiustificabili. Tra le tante citazioni orrorifiche dello scorso anno, troviamo il sindaco di Vercelli che, avendo postato sulla sua pagina Fb un intervento del senatore Pillon, scrive: “e questi schifosi continuano imperterriti. ammazzateli tutti ste lesbiche, gay e pedofili”.
L’associazione Ilga Europe ogni anno pubblica la “Rainbow Map and Index” che illustra la situazione legale e politica delle persone LGBTI in Europa. Nel 2021 l’Italia si trova al 23 posto su 27 paesi Membri. Per capirci dopo l’Ungheria, considerato uno degli stati maggiormente discriminatori nei confronti della comunità LGBTQIA+ in Europa. L’Italia non prevede leggi che tutelino l’orientamento sessuale e l’identità di genere nell’educazione, nei servizi pubblici, nella salute. Non ha un piano politico (action plan) per l’uguaglianza di genere. E come sappiamo, non prevede ancora sanzioni per incitamento all’odio (hate speech) o per crimini d’odio perpetrati contro l’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Gli eventi in programma
Lo scorso anno, le manifestazioni legate al Pride sono state bloccate o cancellate secondo le misure di restrizione alla mobilità e anti-assembramento per prevenire la diffusione del virus Covid-19. Un anno di silenzio, di voci spente, di attesa.
Ma questa estate si riparte ed è costellata di data in cui festeggiare e lottare, ancora, tuttə insieme. Ogni evento in programma si svolgerà secondo le norme di sicurezza vigenti sia a livello nazionale, che regionale e locale. Sarà comunque possibile partecipare agli eventi in presenza, con corpi e parole, ma in forme per lo più stanziali (in alcuni casi è prevista la prenotazione). Non sarà possibile organizzare i tradizionali cortei. Ma non fatevi scappare l’occasione di farvi sentire in piedi, sedutə, sdraiatə, unitə, distanziatə, mentre sorseggiate una granita alla mandorla o “state a fa la colla” nella calura estiva della pianura padana.
Trovate tutte le date e le informazioni su Onda Pride e Arcigay.
26/06 Milano Pride 2021 – Roma Pride 2021 – Abruzzo Pride 2021 – Martina Franca 2021 – Marche Pride 2021
27/06 Toscana Pride 2021(eventi fra Arezzo Pride 2021, Firenze Pride 2021, Livorno Pride 2021, Pisa Pride 2021, Pistoia Pride 2021 e Siena Pride 2021)
1-11/07 Alba Pride 2021
3/07 Mediterranean Pride Napoli 2021 – Bologna Pride 2021 – Brianza Pride 2021 – Verona Pride 2021
24/07 Rimini Pride 2021
31/07 Mantova Pride 2021
21/08 Salento Pride – Brindisi Pride 2021
04/09 Friuli-Venezia Giulia Pride 2021 – Gorizia Pride 2021 – Catania Pride 2021
Vaccinati contro l’odio
Il titolo dell’articolo rimanda, senza troppi giri di parole, alla campagna promossa dall’associazione LGBTQIA+ italiana Arcigay “LIBERATI DA OMOFOBIA, LESBOFOBIA, BIFOBIA, TRANSFOBIA E AFOBIA VACCINATI CONTRO L’ODIO!” inaugurata in occasione della Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la trasnfobia celebrata lo scorso 17 maggio 2021. Un’azione promossa per contrastare un virus di lungo, lunghissimo, corso. Una malattia pandemica che discrimina, produce disuguaglianza e accesso differenziale ai diritti, violenta e ammazza ormai da anni, decenni, secoli, alla stregua di pandemie di natura ben diversa e a noi tristemente conosciute.
Arcigay promuove questa campagna dandoci anche l’antidoto necessario per fermare la diffusione di questo virus, tanto semplice nella sua formulazione, quanto difficile da raggiungere nella sua concretezza: un vaccino che combatte l’odio attraverso “gli anticorpi della cultura, dell’educazione e del rispetto”.
Perché vaccinarsi dunque? Perché:
“Le famiglie omogenitoriali, le coppie same-sex, le persone transgender, non binarie e gender non conformi, le persone della comunità LGBTQIA+ tutte, attendono ancora risposte, a livello istituzionale nazionale e locale, per tutte le volte in cui i diritti sono ancora disattesi, nella propria vita familiare, sul lavoro, nella vita pubblica, a scuola, per la propria salute” (Documento politico Milano Pride).
Le scelte sulla propria sessualità, identità e relazioni non interessano una sola comunità, una minoranza, ma interrogano questioni legate alla democrazia e ai diritti umani e ci riguardano tuttə.
Il Month Pride non è che un tassello, sebbene fondamentalmente nel suo simbolismo, di un mosaico coloratissimo di rivendicazioni e di lotta continua. Facciamo diventare l’Italia una zona arcobaleno non solo a giugno, ma tutto l’anno!
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